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RC2015 – Aprile

Si è concluso anche aprile con solo un altro paio di libri per la sfida (un terzo che ho letto non sono riuscita a infilarlo in nessuna categoria. Facciamo il punto:

APRILE

2 libri

5 punti

11° TRILOGIA DI NEW YORK di Paul Auster (based entirely in ita cover, year you were born, trilogy) Ho comprato questo libro anni fa senza saperne nulla, ispirata solo dalla copertina è da quel che diceva sul retro. L’avevo anche iniziato per abbandonarlo dopo breve tempo. Probabilmente non era il periodo giusto per leggerlo. Adesso mi è piaciuto davvero moltissimo. Mi ha affascinata e colta alla sprovvista. Tre racconti slegati, ma legati. Ottimamente scritti, una soddisfazione per gli occhi. Le pagine finali sono state una vera sorpresa. Parlano i personaggi di un testo della vicenda, ma anche Auster sembra parlare della sua stessa Trilogia. 🙂

12° HIGH AND DRY – PRIMO AMORE di Banana Yoshimoto (number in the title, magic) Sui numeri nel titolo… Nessuno ha specificato se ordinali o cardinali! Ha deluso le mie aspettative anche se non avevo mai letto nulla di Banana Yoshimoto. Una quattordicenne che ragiona come una venticinquenne. Personaggi che non fanno altro che parlare e parlare, mettendo a nudo le proprie anime con perfetti sconosciuti. Ok che io sono troppo introversa, ma qui si esagera!

 

TOT: 12 libri, 37 punti

RC2015 – Marzo

Dato che faccio parte di un gruppo teatrale e siamo in cerca di un progetto per concludere il secondo anno del nostro percorso (YAY!!!), marzo è stato dedicato in buona parte alla lettura di copioni vari che mi hanno un po’ distratta dalla Challenge. In ogni caso ecco cosa ho letto questo mese:

MARZO

3 libri

9 punti

reading challenge march

BIGLIETTO D’AMORE di Laura Mancinelli (bottom to-read list, supposed to read in school, author with same initials, never finished) Diciamocelo, l’ho letto solo per far punti per la challenge. L’avevo iniziato al liceo, senza finirlo e l’autrice ha le mie iniziali. Non mi ispirava molto e effettivamente non mi è piaciuto. Uno stile semplice che non mi ha preso. Personaggi che praticamente non incontrano difficoltà perché quando succede si risolve tutto in un volemosebbene. Anche coi banditi. Mah…

 LA COMICA TRAGEDIA O LA TRAGICA COMMEDIA DI MR PUNCH di Neil Gaiman e Dave McKean (a friend recommended, finish in a day, graphic novel) Suggestivo, onirico e inquientante. D’altra parte è un fumetto di Neil Gaiman.

10° IL SIGNORE DELLE MOSCHE di William Golding (popular author’s first book, banned book) Era un po’ che avrei voluto leggerlo e la Challenge mi ha dato lo sprone per farlo. Credo sia l’unico libro che mi abbia costretta a chiuderlo per qualche secondo per riprendermi da una cosa che avevo letto e non mi aspettavo. Ero in metropolitana e mi sono ritrovata turbata e disturbata. Wow.

reading challenge march 2015

TOT: 10 libri, 32 punti

PS: sono molto indecisa nella scelta del libro premio Pulitzer. Penso che opterò per un titolo fra: Pastorale americana, Le ore, La strada, Il tempo è un bastardo. Sì, ma quale? Consigli?

Il secondo mese del 2015 è passato e la mia sfida di lettura è proseguita. Ecco gli aggiornamenti.

FEBBRAIO

3 libri

9 punti

reading challenge 01 febb

RAGIONE E SENTIMENTO di Jane Austen
(classic romance, more than 100 years old, antonyms in the title, love triangle)
Per una storia d’amore classica mi sono affidata a Jane Austen. Scelta facile. Di suo avevo letto solo Orgoglio e pregiudizio (visto e letto in tutte le salse… bollywood, zombie, film, miniserie, spin-off, web-series…) e stavolta ho optato per un titolo che conoscevo, ma che non avevo mai affrontato. Vorrei averlo letto con più attenzione, ma in sto mese, fra impegni vari, ero un po’ con la testa per aria.

IL LIBRO DEGLI ERRORI di Gianni Rodari
(short stories, book from my childhood)
Da bambina avevo letto a scuola alcune parti di questo libro e, avendole trovate divertenti (evidentemente ero un po’ grammar nazi anche allora), mi ero fatta comprare il libro. Ovviamente avevo poi riletto solo quelle parti che mi erano piaciute e poco più. Grazie a questa sfida ho tolto la polvere da questo libro e l’ho finalmente letto. Carino 🙂

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO di Oscar Wilde
(became a movie, funny book, play)
Studiato a scuola, ma mai letto. Ai tempi adoravo il film con Firth e Everett e devo dire che è molto fedele all’opera originale. Davvero divertente, soprattutto le battute di Lady Bracknell.

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TOT: 7 libri, 23 punti

RC2015 – Gennaio

Tiriamo le somme di questo primo mese del 2015 rispetto alla sfida di lettura in cui mi sono imbarcata. Ricordo che faccio valere le combo, un libro può appartenere a più categorie. Anzi, mi sono divertita anche a cercare titoli che potessero “farmi fare punti” (e che nel contempo mi interessassero, è evidente).

GENNAIO
4 libri
14 punti

reading challenge 01 gennaio

ESERCIZI DI STILE di Raymond Queneau
(nonfiction book, set in a different country*, originally written in a different language*)
Queneau ha scritto una scena, un avvenimento semplice e quotidiano. Poche righe per parlare di un incontro sul tram. Pagina dopo pagina riprende quella singola scena e cambia lo stile. Diventa pomposa, uditiva, americaneggiante, poetica, matematica, volgare… Una sperimentazione della grammatica e della lingua, della fantasia e le figure retoriche che mostra quanto si può giocare con le parole. Sorprendente!

UNA FAMIGLIA AMERICANA di Joyce Carol Oates
(more than 500 pages, female author, made you cry, by an author you’ve never read before)
I Mulvaney. Una numerosa famiglia dell’america rurale del secolo scorso con uno stretto legame e una forte identità (di gruppo e di ognuno dei suoi membri). Ma un terribile avvenimento capitato all’unica figlia femmina (all’inizio il libro sta sul vago, ma tutti i lettori già sanno di che evento si tratterà) sconvolgerà gli equilibri e le relazioni per i decenni a venire.
Una bella lettura. In un paio di punti c’era da lottare per non piangere sulla metropolitana *___*

BOOM di Mark Haddon
(one-word title, by an author you love that you haven’t read yet, set in high school, you own but you never read)
L’autore è quello de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (che adoro). Avevo il libro da qualche mese sullo scaffale e ho deciso che era il momento di leggerlo. Si potrebbe finire in un solo giorno, ma non ce l’ho fatta. Di che parla? Di un ragazzino che sente per caso due professori che parlano in una lingua sconosciuta. Saranno stranieri? O forse alieni? Un libro simpatico e senza impegno. Carino.

DEADLY HEAT di Richard Castle
(mystery or thriller, set somewhere you’ve always wanted to visit,  based or turned into a TV show)
Adoro la serie tv Castle, non potevo non avere i libri su Nikki Heat. Solitamente non leggo thriller, ma a questi non ho saputo resistere, anche se di solito tra il momento in cui li compro (per puro collezionismo da fan) e quello in cui li leggo passa spesso diverso tempo. Complice un ritorno di fiamma per la serie tv (gli ultimi due episodi sono stati davvero simpatici), mi sono ributtata anche su quella di libri. Per gli amanti della serie è un vero divertimento cogliere i richiami e le citazioni.

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Mi dico soddisfatta di questo primo mese. Ora ho già recuperato due libri in biblioteca che saranno le mie prossime letture. La sfida è appena cominciata. E continua!

* categorie che valgono per la gran parte dei libri che leggo

Ci sono stati anni in cui leggevo molto molto poco. Ma davvero poco.
A dicembre 2012 ho deciso di prendere le redini della situazione e “impormi” un numero di libri da leggere all’anno. Il mio obiettivo per il 2013 era 10 libri. Sono arrivata a 12.
Ho riproposto lo stesso obiettivo per il 2014, per evitare di mirare in alto e deludermi da sola. Ne ho conclusi 24 (a cui si potrebbe aggiungere una buona quantità di libri per la fascia 0-6, ma quelli non li conteggio).
Sono comunque pochi e neanche tutti questi grandi volumoni, però – sebbene leggere mi piaccia – sono una che inizia più cose assieme, che se si attacca al pc non si stacca più, che si fa prendere e portare via dalle serie tv… sono facile preda delle distrazioni e questo condiziona la mia attenzione verso i libri (e tutto il resto).
Però, insomma, ci provo!
😉

Con l’arrivo del 2015 mi si è presentata l’occasione di rispolverare questo mio spazio digitale (troppo a lungo dimenticato) e di motivarmi nelle mie letture per tutto l’anno. Quindi ecco a voi la…

READING CHALLENGE 2015

Book Reading Challenge 2015

Una lista di cinquanta voci per guidare la scelta dei libri.
Ovviamente, dati i miei standard, farò valere le combo: un libro può appartenere a più categorie contemporaneamente.
Alcuni titoli li ho già scelti, altri li troverò man mano nel corso dei mesi.
Spero solo che questa sfida rimanga divertente e stimolante e non mi faccia sentire costretta a leggere roba che non mi interessa troppo. Se no perderebbe il suo senso.

Partecipate anche voi!
C’è anche un evento su facebook dove confrontarsi con gli altri lettori.

Buona lettura!

prima o poi l'amore arriva. E t'incula.

  1. Aprire un seme di un caco. Pochi lo sanno ma i cachi sono meglio degli ovetti Kinder, perché hanno semi magici che custodiscono un piccolo cuore a forma di forchetta, coltello o cucchiaino. Io consiglio di tenere il seme e buttare il caco, che mi fa ribrezzo.
  2. Far suonare una foglia.
  3. Girare una sedia e usarla come automobile, sedendosi sullo schienale.
  4. Fare l’angelo nella neve.
  5. Fare un castello gotico lasciando colare la sabbia bagnata dal palmo chiuso.
  6. Fare una pista sulla sabbia usando le chiappe per tracciare il primo solco.
  7. Fare planare come pale d’elica i semi di faggio o di acero.
  8. Saltare da un’altalena in volo.
  9. Tagliare i capelli alla barbie per farne un Ken transgender.
  10. Camminare in bilico sul marciapiede come un equilibrista sulla trave.
  11. Saltare le linee del marciapiede, senza pestarle mai.
  12. Far finta che il letto sia un’isola e il pavimento un mare con gli squali.

View original post 309 altre parole

Mettiamo da parte la pigrizia che si è accumulata durante le vacanze natalizie e rimbocchiamoci le maniche!

Un paio di mesi fa ho scoperto che c’era la possibilità di partecipare a un’iniziativa (dedicata più che altro alle mamme e ai loro bimbi) chiamata Regala un libro per Natale. In pratica – seguendo gli abbinamenti fatti dalle super-blogger che hanno organizzato il tutto – c’era la possibilità di donare un libro a un bimbo “sconosciuto” e di riceverne uno in cambio.

L’idea mi è piaciuta subito e quindi mi sono iscritta. Non come mamma, ma come maestra.
La direttrice ha dato l’ok e quindi ho avuto la possibilità di far partecipare i bambini alla faccenda. In effetti questa era una delle cose che mi premeva di più. Uno scambio risolto interamente da me sarebbe stato ugualmente bello, ma poter coinvolgere i miei bimbi (trentasette gnometti fra i due e i cinque anni) sarebbe stato tutt’altra cosa.
La domanda era: come fare? Ma qualche idea mi era già venuta…

Ho atteso il giorno in cui avrebbero pubblicato gli abbinamenti in fibrillazione. Ed ecco che scopro che la mia mamma è Francesca di Ma che hai messo su il caffè? (supermamma lettrice e superfotografa!)
Ci presentiamo e ci diamo qualche informazione sui bimbi che dovranno ricevere il dono.
Il suo Michele, di tre anni e mezzo, è un grande amante dei libri, ma non aveva mai letto quello che avrei voluto mandare, quindi potevo sbizzarrirmi.

Elmer l’elefante variopinto è l’amico dell’anno nella scuola dove lavoro quindi sapevo che tutti i bambini (io li tengo al pomeriggio e provengono da sezioni differenti) lo conoscevano ed erano affezionati a lui. Sarebbe stato perfetto!
Ma come dire a un gruppo di bimbi che dobbiamo fare un regalo a un altro bimbo mai visto, né conosciuto?
Beh, ci ha pensato Elmer!

Lettera Elmer

Ed è così che è apparsa una lettera avvolta da un laccio arcobaleno, proprio nel posto dove ci mettiamo in cerchio a fare l’appello e cantare. Chi l’avrà mandata?
«È di Elmer!» mi dicono.
Che domande faccio? È ovvio! Con un laccio così superipercolorato, chi altro potrebbe essere stato?
Eh, sì… è proprio di Elmer. È lui a chiederci di mandare un libro a Michele, a cui leggere piace tanto tanto!
Che dite? Glielo mandiamo il libro?
«Sìììììììì!!!»

C’è anche un grosso foglio con un ritratto di Elmer completamente bianco. Bisogna colorarlo per bene e mandarlo a Michele.
Ho raccattato una sfilza di materiali per rendere Elmer il più colorato possibile. Un quadratino d’elefante per ogni bambino, ognuno lo decora a modo suo.

Elmer scuola

Raduno qualcuno dei bimbi grandi per aiutarmi a scrivere una lettera per accompagnare il libro. Cosa possiamo dirgli? Cosa ha di bello Elmer? Ci fa ridere.
Cosa possiamo chiedere a Michele?
«Come hai i capelli?» E si rispondono da soli… forse marroni, o forse gialli. E gli occhi? Forse azzurri come la bimba che se lo domanda. Perché a questo Michele bisogna pur dare un volto. È un bambino, ha sicuramente una faccia!
Un monello propone anche di scrivergli anche tutto il testo della canzone di Elmer. Lui la sa tutta, può dirmela. E già sente che Michele è suo amico [J. è un gran ruffiano, ma è proprio simpatico 🙂 ]

E così il libro è pronto, il poster pure, la lettera anche. Li lascio appesi un paio di giorni perché possano ammirare la loro opera d’arte e poi li spediamo.
In pochi giorni giungono a destinazione. Prima ancora arriva il libro da parte di Michele e mamma Francesca.
Non resisto alla tentazione di aprire il pacchetto prima di andare a scuola. Poi lo ri-sigillo per mostrarlo ai miei bimbi.

Lo leggiamo insieme. Si chiama Ci sono bambini e bambine. Parla di quanti tipi di bimbi ci sono, tutti diversi, proprio come noi!
Non è una storia, ma un elenco con illustrazioni carinissime e molto simpatiche. Dice, ad esempio, che “Ci sono bambine umide che piangono a dirotto…” “…e bambini talmente felici che buttano tutto per aria.” “Ci sono bambini trottola color argento vivo…” “…e bambine che stanno sempre sulle punte senza essere ballerine.”
«Io sono quella lì» dice una bimba, ammirando il disegno di alcune bimbette danzanti.

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“Ci sono bambini che sentono in un libro l’odore più buono del mondo” “Ogni bambino ha la sua musica dentro… e troverà il modo di accordarla con il mondo.”
«La mia è Gangnam style!»

I bimbi hanno ascoltato e guardato le immagini… beh, quasi tutti 😉
Erano proprio incuriositi da questo libro particolare.
E sapete qual è stata la prima cosa che mi ha chiesto uno di loro quando l’abbiamo finito?
«Posso annusare il libro?»

Ringrazio mamma Francesca, mammamogliedonna e Madre creativa.
È stata una piacevole esperienza.
Magari ci rivediamo l’anno prossimo 😉

2013 in review

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 33,000 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 12 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

X-Files

Da qualche tempo ho convinto il mio ragazzo a imbarcarci in un’impegnativa avventura: vedere X-Files.
Impegnativa principalmente per il fatto che sono nove stagioni e due film. Più di 200 puntate di alieni, mostri, alieni, misteri, alieni e alieni.
Ho già detto alieni?
C’è anche da aggiungere che X-Files non è esattamente la serie più scorrevole del mondo. Ci sono delle puntate-mattone che sembrano non voler finire. È un telefilm che spesso si prende molto sul serio.
Ciononostante mi piace un sacco (qualche puntata l’avevo già vista in passato e sono anni che adoro Mulder, anche se è espressivo quanto una ciambella).

Mulder: I'm not saying it's aliens but it's aliens

Fra una puntata mattone e l’altra poi ci sono quegli episodi che non mi so spiegare da dove abbiano preso vita. Così assurdi da farmi pensare che siano stati commissionati così:

Chris Carter: Ragazzi, gli ultimi due episodi con Cancro-Man erano una palla.
Sceneggiatore X: Ma sei tu che ti sei inventato questo mega complotto infinito, Chris. E che insisti che non dobbiamo risolverlo mai. (Secondo me non sai neanche tu dove stai andando a parare).
Chris Carter: Non sono venuto qui per giocare allo scaricabarile. Sono qui perché ho un’idea per la prossima puntata.
Sceneggiatore Y: Sentiamo.
Chris Carter: Da bravi, prendete questi funghetti allucinogeni e pippateveli un po’.
Sceneggiatori X e Y:
Chris Carter: Presto, dateci dentro! Voglio vedere Mulder urlare “Maria! Maria!” e Scully farsi un tatuaggio*.

Mulder Scully dance The post modern prometheus

Finale di episodio uscito da uno dei deliri pippoidi degli amici di Carter

*Cose successe davvero.

 

Destinazione Scozia!

È arrivato anche per me il tempo di partire. Quest’anno abbiamo (ho) scelto una di quelle mete che per me rientrano tra quelle da sogno… quelle del quanto mi piacerebbe, dell’un giorno ci devo andare, dell’uh, se solo fossi lì. Si va in Scozia!

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C’è tanto entusiasmo, ma ciò non toglie che abbia molti piccoli/medi timori… come sempre prima di una partenza… Avrò preso tutto? E se la valigia risultasse più pesante del limite? E se ci fosse overbooking sull’aereo? Se ci fossero problemi alla partenza? Se mi perdessero le valigie? Se avessi freddo? Se la macchina fotografica si rompesse? Oppure se perdessi le schedine SD? Se mi scippassero o derubassero? Se i soldi non bastassero? Come posso guidare dal lato opposto della strada? E come faccio a cambiare con la mano sinistra? Dov’è la prima? Se finisce la benzina? Se mi si buca una gomma? Se faccio un incidente? Se mi si rompe il navigatore? Se mi perdo nel mezzo dell’un-cazzo? Se perdo il traghetto? Se mi si incasinano le prenotazioni o perdo i fogli? Se non capisco una cippa di quando mi parlano con accento scozzese? Se faccio figuracce perché il mio inglese non è all’altezza? Se mi impasto anche prima di cominciare a formulare una frase? Se stessi male? Se mi facessi male? Se piovesse sempre e comunque? Se non riuscissi a lavare i vestiti? Se mi si inzaccherassero irrimediabilmente le scarpe? Se venissi assaltata da una pecora mannara? Se le mie foto non fossero soddisfacenti? Se gli itinerari non fossero pratici e vedessimo poco e niente? Se spendessimo più di quanto volessimo? Se non riuscissi a socializzare con la gente che incontreremo e facessi la figura dell’idiota? Se non trovassi spazio per tutto nella valigia del ritorno?

E con tutte queste cose che mi frullano nella testa (alcuni timori, altre certezze) ci si appresta a lasciare l’Italia per terre più fresche. Scozzesi, stiamo arrivando!

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PS: io e il mio ragazzo abbiamo comprato queste due rane anni fa durante una vacanza e abbiamo deciso di portarle con noi in quest’avventura. Essendo più fotogeniche di noi potrebbero essere dei buoni soggetti alternativi nelle mie foto 😉

Toto-Doctor

Notizia fresca fresca di ieri sera: Matt Smith dice ciao al suo ruolo da Dottore.
Mi spiacerà veder andar via quel pasticcione che tanto mi ha confuso all’inizio e che ho imparato man mano ad apprezzare. La mia speranza è che porti con se il signor Moffat, lasciando spazio a un nuovo showrunner! Compito ingrato, tanto ci sarà sempre qualcuno a cui non va bene quel che si fa (ed esempio io con Stevenuccio).
Una cosa che non mi spiego è: ma davvero si rigenererà a Natale? Ma vi sembra il giorno adatto per distruggere emotivamente un fandom?

Ma questo post non è per dispiacersi. Questo è il post per tirare a indovinare quale sarà il volto della nuova rigenerazione del nostro Signore del Tempo preferito! (Beh, a meno che voi non siate più fan del Maestro o di qualche altro cittadino di Gallifrey).
Sono certa che non beccherò mai l’attore giusto, soprattutto perché i precedenti attori li ho conosciuti a partire da DW e poi scoperti in altri film/serie… quindi probabilmente Twelve (ma è corretto chiamarlo così? Dopo SPOILERSPOILERSPOILER il colpo di scena del finale di stagione, va tutto ridefinito? Mi rifiuto! FINESPOILERSPOILERSPOILER) sarà un personaggio a me ignoto, ma che ha fatto qualcosa che non ho visto nella tv britannica.

C’è qualcuno che vuol divertirsi a sparar nomi con me? Anche se sapete che sono improbabili, giusto per immaginarsi qualche attore nei panni del Dottore e provare ad indovinare che carattere potrebbe avere…

Vediamo… direi che deve essere britannico, uomo e bianco… nato non prima degli anni ’60, magari dalla metà dei ’70 in poi… deve avere una faccia un po’ particolare e non essere un classico bello, pur arrivando a far innamorare le donne (e gli uomini) di tutto il mondo…

Tempo fa avevo scritto un post con dei candidati… li trovo altamente improbabili per vari motivi (anche quello di essere attori cinematografici), ma insisto a dire che un Paul Bettany non mi spiacerebbe per niente.
Che ne dite di Billy Boyd? (Il Pipino di LOTR) Troppo scozzese? Saprà togliersi l’accento? Ha una faccia molto buffa, a me non spiacerebbe.
Ho cercato attori britannici a caso e son saltate fuori delle facce interessanti (di gente a me ignota… per cui non so se siano bravi o capre): Richard Dormer (troppo gnocco?) e Chris New (guardate, avete un tipiacevincerefacile per il titolo di un articolo se scegliete lui: The New Doctor)… comunque questo tizio mi ricorda qualcun altro… ah, ecco! Blake Ritson di Mondo senza fine…. nah, lui non mi convince…
Cosa dite? Hugh Dancy, Ben Whishaw? Ragazze, asciugatevi la bavetta, non van bene… No, neanche David Tennant può tornare, facciamocene una ragione!
Vabbé, io candido Billy Boyd allora 😉

E voi? Chi proponete e perché?

PS: Andrew Scott (quel fantastico Moriarty) come nuovo Master sarebbe banale, però…

PPS: mi hanno dato un suggerimento che fa volare Billy Boyd già da una rupe. Alan Cumming!

Axe Cop

Axe CopQuesto fumetto è fuori di testa. Spettacolare.

 

Marigold Hotel

Marigold hotel - Maggie Smith - RONALD PICKUP - Bill Nighy - PENELOPE WILTON - CELIA IMRIE - Judi Dench - Tom Wilkinson

Come un tuono

The place beyond the pines Ryan Gosling Come un tuono

Upside Down

Avete presente Upside Down, vero? C’è un sistema nell’universo in cui due pianeti gemelli stanno uno sopra l’altro vicinissimi. Le persone del Mondo di Sotto possono vedere quelli del Mondo di Sopra che camminano a testa in giù e viceversa. Il MdSotto è povero, quello di Sopra è ricco (e sfrutta l’altro). Vietati i contatti, se non nell’unica torre che collega i due pianeti, a scopi lavorativi. La storia del film è una specie di Romeo e Giulietta in cui, a dividere i protagonisti, non sono le famiglie, ma i pianeti, le leggi fisiche che li regolano e quelle imposte dagli uomini.
Assiomi  del film (presi da Wikipedia):

1) Tutta la materia è attratta dal centro di gravità del pianeta da cui proviene, non l’altro.
2) In virtù della prima regola, il peso di un oggetto può essere controbilanciato con la materia del mondo opposto (“materia inversa”).
3) Dopo un variabile, ma solitamente breve, lasso di tempo, la materia a contatto con quella inversa dà origine alla combustione.

Come avrà imparato a capire chi frequenta il mio blog, sono soprattutto determinati attori/registi a spingermi a vedere determinati film, anche  alcuni che magari non mi interesserebbero. In questo caso, leggere il nome di Jim Sturgess mi aveva spinta, diversi mesi fa, a dare un’occhiata al trailer di Upside down. A dirla tutta l’avevo trovato curioso e sufficientemente originale per metterlo nella mia watchlist. Date le premesse di quella particolare ambientazione, speravo in qualcosa di buono (quando nel cast ci sono attori che mi piacciono mi auguro sempre che abbiano recitato in un buon film), anche se temevo che fosse un po’ smielato.
Non mi aspettavo comunque qualcosa del genere.

Upside Down Jim Sturgess

Upside down è sceneggiato come una fanficcyna (ovvero una brutta fanfiction da ragazzette, ricolma di ammmòre e di cliché). Il film ha dei buchi enormi nella storia, si passa spesso da una scena all’altra senza alcuna spiegazione.
Ad esempio: Adam vede in tv che Eden (che credeva morta) è ancora viva e lavora alla torre della TransWorls. Sorride. Nella scena dopo è un impiegato in quell’edificio. Sì, ma… perché e percome?
Oppure: Adam si toglie tutti i pesi per poter scappare dal Mondo di sopra, va in cima al suo monte a soffrire in santa pace, ma Eden va a trovarlo e poi… camminano assieme nel Mondo di sotto? Ma come? Dove li hai recuperati i pesi?
E com’è che le cose bruciano con tempistiche diverse in base a quanto deve durare la scena?
E com’è che se tu infrangi la legge non ti fanno nulla, ma ti sequestrano la zia e le bruciano la casa?
Ma com’è che fanno esperimenti coi cosmetici sul cane di un tuo collega?
Ma com’è che nessuno è andato a rompere le palle a quest’uomo quando è risultato che il suo badge era stato usato dopo il suo licenziamento?

Finale da risata collettiva, con un super-cliché da fanficcyna che non vi spoilero, ma è davvero tremendo. Fosse l’unico… ma la perdita di memoria di lei avrebbe già dovuto far suonare qualche campanello d’allarme.
Il film si conclude con una banalità incredibile, dicendo anche che è concentrato sulla vicenda amorosa dei protagonisti, la quale ha portato delle conseguenze ad ampio raggio nei due mondi “ma questa è un’altra storia”.
Ecco… la prossima volta raccontateci quella, magari…

UpsideDown-trailer

Nonostante questo, il film si fa comunque vedere, all’inizio è abbastanza suggestivo. La scena in cui lui si prepara per passare al Mondo di Sopra, coi piedi che si sollevano mentre mette le scarpe mi è piaciuta. Non lo metterei fra i film peggiori che ho visto (gente, Cosmopolis!), ma in certi momenti ti viene davvero da chiederti: “ma perché?”
Kirsten Dunst piuttosto molle: piagnucola e perde i sensi per l’80% delle scene in cui compare. Non ci si riesce ad innamorare di lei, né – a dire il vero – di lui. Ovviamente siamo dalla sua parte, ma i personaggi mancano di fascino, anche quelli che dovrebbero essere più caratterizzati (come Bob), alla fine non sono poi così carismatici.

Vabbé, che ci volete fare? Se volete vederlo fatelo con gli amici. Garantisco che dopo ne avrete da chiacchierare e su cui scherzare 😉

PS: Adam e Eden? Beh, Eva sarebbe stato troppo banale…