Ok, ce l’avete un rotolone Regina? Uno di quelli che non finiscono più su cui Dante compone la sua Commedia e il piccolo Mozart si diletta ad utilizzare a mo’ di pentagramma? Ecco, iniziate a srotolarlo al centro di una lunga strada dritta in mezzo a verdi prati, che ora lo riempio.
C’è una vagonata di film che non ho visto e vorrei/dovrei fare. Alcuni li vorrei vedere, ma non ora, altri devono ancora uscire o me li sono persi al cinema, ecc. Piano piano verranno debellati dalla lista alcuni titoli e se ne aggiungeranno almeno tre per ogni cancellatura. Ma non ci demoralizziamo!
Ora devo deciderne uno in particolare… Ad esempio c’è 50 e 50 (e forse vado stasera, dato che domani lo tolgono), o Tyrannosaur, o Mr. Nobody, o Luci della città, o The blair witch project, o The road, o Train de vie, o L’arte del sogno, o Nodo alla gola, o Gran Torino, o devo vedere Sherlock Holmes, [ma non il film di Ritchie, quello in cui l’investigatore combatte contro un dinosauro (ve l’ho linkato sennò non ci avreste creduto)]. Vada per…
New York, I love you di un-tot-di-registi
Avete presente questo film? Massì, il film corale del 2009, composto da diversi episodi, ognuno diretto da un regista differente e da attori vari? Non attori sconosciuti, facce celebri del cinema americano e internazionale. Avete capito? No? E ci credo! Perché questo benedetto film non è stato fatto uscire in Italia…
Che poi magari mi farà anche schifo, ma potrò deciderlo io? E c’è il mio piccolo Shia LaBeouf che non fa un altro film di Michael Bay ed è sempre un evento da celebrare (dannazione, i lo so che sei bravo, la vuoi smettere di recitare in film minchiosi?!?!?!)
Cito una recensione, anche perché, non avendolo visto, non posso dire molto:
Seguendo il racconto, frammentato in undici cortometraggi diretti da undici registi diversi, possiamo immergerci nella vita notturna della city attraverso le linee sotterranee della metro, perderci nei sobborghi del ghetto, passeggiare al lento ritmo dei passi di una coppia di anziani innamorati e tornare ragazzi per partecipare alla classica prom night, il ballo di fine anno del liceo. Proprio come avviene tra le strade di New York, le storie di questo film si intrecciano in maniera inaspettata, ma molto realistica, senza forzature narrative o eventi troppo “da cinema”.
Questa pellicola, o meglio, questo esperimento del tutto singolare, riunisce nello stesso topos narrativo una serie di registi di origine ebraica e asiatica con l’obbiettivo di raccontare l’America. La loro America, che ricorda quei racconti sbiaditi di alcuni turisti tornati da una vacanza, è un luogo magico dove milioni di esistenze si miscelano per comporre una realtà parallela. Non è la New York dei broker a Wall Street o dei pezzi grossi, ma è proprio quel gigantesco formicaio che ospita al suo interno milioni di piccole persone, piccole come formiche, che si muovono velocissimamente per spostarsi da un luogo all’altro. Proprio come questo film, dove le piccole storie vengono ambientate in undici quartieri diversi della città.
[…] Ciò che accomuna le storie, al di là del taglio registico molto moderno e dinamico, è il tema sentimentale. Il progetto Cities of love, inaugurato da Paris, je t’aim nel 2006, diffonde un messaggio universale d’amore che coinvolge cittadini di tutto il mondo, specialmente gli stranieri emigrati da lontano, per sottolineare come l’amore possa sbocciare in qualunque luogo, più forte di qualunque distanza culturale e sociale.
Anche se alla fine non mi piacesse particolarmente, ritengo che sia un film comunque interessante da vedere. I film corali non riescono sempre benissimo, ma questo è un po’ diverso.
Mi chiedo perché non sia stato distribuito qui. I nomi per attirare pubblico di tutte le fasce d’età ci sono. New York è una delle mete più sognate. Se hanno mandato al cinema due film corali di Garry Marshall (che, lo ripeto, trovo adorabile, ma come regista c’è di meglio), perché non ci si può provare anche con questo? Perché è più impegnato e alla gente non interessa? Mah, non ci scommetterei, ma non so niente di come vengono distribuiti i film, quindi parlo a vanvera…
Leggete un po’ di nomi e sicuramente ne troverete almeno un paio che vi interessano…
Episodio Jiang Wen
- Regia: Jiang Wen
- Sceneggiatura: Hu Hong, Yao Meng, Israel Horovitz
- Attori principali: Hayden Christensen, Andy Garcia, Rachel Bilson
Episodio Mira Nair
- Regista: Mira Nair
- Sceneggiatura: Suketu Mehta
- Attori principali: Natalie Portman, Irrfan Khan
Episodio Shunji Iwai
- Regista: Shunji Iwai
- Sceneggiatura: Shunji Iwai, Israel Horovitz
- Attori principali: Orlando Bloom, Christina Ricci
Episodio Yvan Attal
- Regista: Yvan Attal
- Sceneggiatura: Olivier Lecot
- Attori principali: Maggie Q, Ethan Hawke, Chris Cooper, Robin Wright
Episodio Brett Ratner
- Regista: Brett Ratner
- Sceneggiatura: Jeff Nathanson
- Attori principali: Anton Yelchin, James Caan, Olivia Thirlby, Blake Lively
Episodio Allen Hughes
- Regista: Allen Hughes
- Sceneggiatura: Xan Cassavetes, Stephen Winter
- Attori principali: Drea de Matteo, Bradley Cooper
Episodio Shekhar Kapur
- Regista:Shekhar Kapur
- Sceneggiatura: Anthony Minghella
- Attori principali: Julie Christie, John Hurt, Shia LaBeouf
Episodio Natalie Portman
- Regista: Natalie Portman
- Sceneggiatura: Natalie Portman
- Attori principali: Taylor Geare, Carlos Acosta, Jacinda Barrett
Episodio Fatih Akin
- Regista: Fatih Akin
- Sceneggiatura: Fatih Akin
- Attori principali: Ugur Yucel, Shu Qi, Burt Young
Episodio Joshua Marston
- Regista: Joshua Marston
- Sceneggiatura: Joshua Marston
- Attori principali: Eli Wallach, Cloris Leachman
Episodio Randall Balsmeyer
- Regista: Randall Balsmeyer
- Sceneggiatura: Hall Powell, Israel Horovitz, James C. Strouse
- Attori principali: Emilie Ohana, Eva Amurri, Justin Bartha
Indicazioni per la visione:
Quando lo guarderò (sempre che riesca a reperirlo dopo il colpo dell’FBI di qualche tempo fa) vi darò indicazioni 🙂
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