Scena della scoperta e dell’incendio della biblioteca segreta. La proprietaria si lascia uccidere piuttosto che abbandonare i suoi libri. Il Capitano a Montag mentre va scoprendo i libri.
Capitano: Montag, guarda che spettacolo, lo sapevo, lo sapevo. Sai, tutto questo, l’esistenza di una biblioteca segreta era nota nelle alte sfere, ma non c’era modo di arrivarci. Soltanto una volta in vita mia avevo visto tanti libri in un posto solo. Allora ero un semplice pompiere, non ero ancora autorizzato a usare il lanciafiamme. Sono tutti nostri, Montag. Stammi a sentire, Montag: a tutti noi, una volta nella carriera, viene la curiosità di sapere cosa c’è in questi libri. Ci viene come una specie di smania, vero? Beh, dài retta a me, Montag, non c’è niente lì! I libri non hanno niente da dire! (Butta a terra molti libri). Guarda, queste sono opere di fantasia e parlano di gente che non è mai esistita. I pazzi che li leggono diventano insoddisfatti, cominciano a desiderare di vivere in modi diversi, il che non è mai possibile.
Un pompiere: Questa casa è inagibile, capitano. Dicono di bruciare i libri con tutto il resto.
Capitano: No. Bruciare i libri è un conto, ma bruciare la casa è un’altra faccenda, no? Non è mai bene bruciare tutto quanto insieme. Vieni qui, Montag. (Mostra altri libri e altri ne fa cadere). Tutta questa filosofia: liberiamocene! È anche peggio dei romanzi. Pensatori, filosofi… dicono tutti esattamente la stessa cosa… Soltanto io ho ragione, gli altri sono tutti imbecilli. In un secolo ti dicono che il destino dell’uomo è prestabilito; il secolo dopo, invece, ti dicono che ha libertà di scelta. (Pausa). È soltanto una questione di moda la filosofia. È come le gonne corte quest’anno, le gonne lunghe l’anno prossimo. Guarda, tutte storie di morti, biografie si chiamano, autobiogafie: la mia vita, il mio diario, le mie memorie, le mie memorie… intime. Ma loro hanno cominciato solo… beh, per l’impulso di scrivere. Poi, hanno continuato solo per soddisfare la loro vanità, distinguersi dalla massa, essere diversi, poter guardare gli altri dall’alto in basso. (Prende un libro) Ah, premio dei critici. Questa è buona. Evidentemente aveva i critici dalla sua: uomo fortunato, eh? Lascia che ti dica una cosa, Montag: così, a occhio, quanti premi letterari diresti che venissero conferiti ogni anno in questo Paese? Cinque, dieci, quaranta? Nientemeno che mille e duecento. Chiunque mettesse un po’ di nero sul bianco, finiva per vincere qualche premio, prima o poi. (Prende un altro libro) Ah, Robinson Crusoe. Ai negri non piaceva per via del servo, Venerdì. (Altro libro) E Nietzsche… Nietzsche, questo non piaceva agli ebrei. (Altro libro) Eccone uno sul cancro del polmone. Vedi, tutti i fumatori si spaventavano a morte e quindi, per la tranquillità di tutti, noi li bruciamo. Ah ah, (un altro libro) questo qui dev’essere molto profondo: l’Etica di Aristotele. Naturalmemte chiunque lo legga deve credere di essere superiore a chi non lo ha letto e… questo non è bene, Montag. Noi dobbiamo essere tutti uguali. L’unico modo per essere felici è di sentirci tutti uguali. Quindi, noi, dobbiamo bruciarli, Montag, fino all’ultimo.
Farenheit 451
Dal blog Officine Lumière.
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