Mi piacciono gli zombie. Non quelli di Romero (insultatemi quanto volete, ma abbiamo provato a vedere il film del ’78 e ci è sembrato assurdo. Comunque gli darò una seconda chance), ma varie versioni moderne.
The walking dead, 28 giorni dopo, REC, Benvenuti a Zombieland, Shaun of the dead, Dead set… vedere i non morti che invadono la Terra mi fa piacere. C’è chi si chiede perché? Lo stesso Castle (che, come è vagamente intuibile, è un personaggio che tengo d’occhio con assiduità) si è posto la domanda:
Being a fan of zombie lore, I get it. But what’s the appeal of being a zombie? Like look at this guy. Who would want to be alive in a decayed, mindless state? Being a vampire, that I understand. That’s the romantic route to immortality. The gentleman’s monster, as it were.
I vampiri hanno un po’ asciugato (e io gioco saltuariamente a La Masquerade). Tutte quelle pare mentali sempre uguali, sentite e risentite sulla sofferenza di vedere i tuoi cari morire mentre tu sopravvivi, l’angoscia provocata dal sapere di essersi trasformato in un omicida succhiasangue che dovrà vivere nell’ombra… beh, se non nell’ombra, nella notte…
Ora la mia attenzione si è spostata sui non-morti. Il fascino che trovo non è tanto in quello che sono loro, ma in quello che accada in chi li deve affrontare. Diciamolo, lo zombie è un mostro ignorante, che non necessita di alcun approfondimento pissicologico. Tutto quello che fanno è vagare in cerca di nutrimento e uccidere per mangiare. Stop.
Il focus di attenzione si sposta su ciò che tocca affrontare a chi è ancora normale. Non mi metto a star dietro alle storie di tutti gli zombie che ci sono, non è un cattivo singolo, è una massa (tranne in alcuni casi, come la tizia tagliata a metà accanto alla bicicletta nel pilot di TWD)… mi interessa sapere cosa farà Tizio per sopravvivere, quanta umanità sarà disposta a sacrificare, quanto coraggio saprà dimostrare, quanta forza d’amico mostrerà. Nella situazione di apocalisse zombie si formano dei gruppi eterogenei di individui ed è affascinante vedere come interagiscono tra di loro, oltre che nei confronti del “male comune”. Questo è uno dei motivi per cui adoro The Walking Dead (anche se la seconda serie è stata trascinata un po’ troppo).
Lo zombie lo voglio ignorante e stupido. Tempo fa avevo fatto una tabella a proposito delle variabili che mi interessano. Eccola qui.
Velocità | Media | Non centometristi come in Dead Set, né velocità lumaca sennò mi passa la voglia. |
Intelligenza | Stupidi | Braaaaains! Erranti che si fanno guidare dai rumori e dagli odori. Quel che cercano è nutrimento. |
Origine | Chimica/biologica | Una qualche infezione strana o degli esperimenti andati male. Non riti voodoo, maledizioni… |
Provenienza | Laboratori | Non mi interessa vederli uscire dalle tombe. |
Infezione | Morso o graffio | Non per via aerea. Ho ancora dei dubbi circa il sangue di zombie negli occhi. |
Uccisione | Colpo in testa | Quel che tiene in non-vita uno zombie è il cervello. Una mano ambulante no, un mezzo busto che striscia sì. Bisogna disattivare il cervello! |
E voi? Come li volete gli zombie? 😉
…magari sazi e lontani dalla porta di casa.
Beh… come darti torto…